Deficienti in bicicletta in città… e lo stress aumenta

Chiariamo subito un punto: nessun problema con i ciclisti. Con i ciclisti idioti sì, però! e pare che siano molti i deficienti in bicicletta in città.

Siamo a Milano e le biciclette in città si sono moltiplicate, specie con il tempo mite. Ci sono quelle di Bike Mi, quelle di Mobike e quelle di Ofo. Un’invasione, pacifica e silenziosa, ma molto pericolosa per chi le usa. Perché? Intanto l’utilizzatore è in bici senza casco, quasi sempre.

Non rendendosi conto, ovviamente da perfetto imbecille, che cadere da una bici a 10/20 all’ora è pericoloso come cadere da una moto. E la città di Milano, con il suo bel pavè e le sue belle rotaie è perfetta per far succedere questo. Agli imbecilli ovviamente. I deficienti in bicicletta in città non si limitano a questo comportamento suicida, ma naturalmente, preferibilmente sul pavè parlano al telefonino!

Questi comportamenti da minorato grave sono comunque sanzionati dal codice della strada con la perdita dei punti patente – vi rimandiamo al sito

www.patentesospesa.it ed alla sua redazione per chiedere lumi- ma sono pericolosissimi. Allo stesso modo è pericoloso ascoltare la musica nelle due cuffie. Si rimane isolati dal traffico e dai suoi rumori e ovviamente anche dal clacson delle auto che possono segnalare il loro arrivo. Ci vuole un genio per capire quanto sia pericoloso o basta il cervello di un bambino?

Ma il massimo dell’imbecillità, dell’imprudenza, dello scarso rispetto per la vita propria, dei propri figli e degli altri sono quelle mamme cretine che in bici, sul pavè, portano sul retro o sul davanti della bici naturalmente senza casco loro e senza caschetto il figlio o la figlia.

Per non farsi mancare niente naturalmente telefonando a qualche amica, senz’altro deficiente allo stesso modo. La nostra indignazione e questi insulti solo perché a Milano ci sono stati vari incidenti, tra cui uno drammaticamente mortale per il bambino, negli ultimi anni. Diciamo quindi a questi ed a queste idiote di smetterla. Per l’incolumità loro, dei loro figli ed anche per non rovinare la vita di qualche autista, o il lavoro – pensiamo agli autisti privati, personali NCC o tassisti.

Siamo a Milano e le biciclette in città si sono moltiplicate, specie con il tempo mite. Ci sono quelle di Bike Mi, quelle di Mobike e quelle di Ofo. Un’invasione, pacifica e silenziosa, ma molto pericolosa per chi le usa. Perché? Intanto l’utilizzatore è senza casco, quasi sempre.

Non rendendosi conto, ovviamente da perfetto imbecille, che cadere da una bici a 10/20 all’ora è pericoloso come cadere da una moto. E la città di Milano, con il suo bel pavè e le sue belle rotaie è perfetta per far succedere questo. Agli imbecilli ovviamente. I quali i essendolo non si limitano a questo comportamento suicida, ma naturalmente, preferibilmente sul pavè parlano al telefonino!

Questi comportamenti da minorato grave sono comunque sanzionati dal codice della strada con la perdita dei punti patente – vi rimandiamo al sito

www.patentesospesa.it ed alla sua redazione per chiedere lumi- ma sono pericolosissimi. Allo stesso modo è pericoloso ascoltare la musica nelle due cuffie. Si rimane isolati dal traffico e dai suoi rumori e ovviamente anche dal clacson delle auto che possono segnalare il loro arrivo. Ci vuole un genio per capire quanto sia pericoloso o basta il cervello di un bambino?

Ma il massimo dell’imbecillità, dell’imprudenza, dello scarso rispetto per la vita propria, dei propri figli e degli altri sono quelle mamme cretine che in bici, sul pavè, portano sul retro o sul davanti della bici naturalmente senza casco loro e senza caschetto il figlio o la figlia.

Per non farsi mancare niente naturalmente telefonando a qualche amica, senz’altro deficiente allo stesso modo. La nostra indignazione e questi insulti solo perché a Milano ci sono stati vari incidenti, tra cui uno drammaticamente mortale per il bambino, negli ultimi anni. Diciamo quindi a questi ed a queste idiote di smetterla. Per l’incolumità loro, dei loro figli ed anche per non rovinare la vita di qualche autista, o il lavoro – pensiamo agli autisti privati, personali NCC o tassisti.

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