La storia delle cinture di sicurezza è la storia di un’invenzione senza brevetto, che peraltro ha salvato milioni e milioni di vite umane. Il padre delle cinture di sicurezza moderne è stato un ingegnere aeronautico che su ordinazione di Volvo, la casa automobilistica svedese- da qualche anno nelle mani della cinese Geely.
E nel 1958 i primi modelli Volvo, la PV544 e la Amazon vennero immesse sul mercato con questo accessorio, che ormai non era più tale.
Ma la cosa grandiosa fu la decisione della Volvo di lasciare, come si dice, il brevetto aperto. E questo grazie alla lungimiranza del capo di allora della azienda svedese Gunnar Engellau. Questo rese possibile a tutti l’utilizzo gratuito del sistema.
Ma della storia della cintura di sicurezza e di quante vite ha salvato paleremo in un altro momento. Qui partiamo ricordando solo le decine e dico decine di milioni e dico milioni di vite salvate. Ecco perché la serenità di guida, la guida senza stress passa sì da tanti punti e li abbiamo visti, ma passa soprattutto dal piccolo gesto, che deve diventare automatico, di allacciarsi la cintura una volta saliti in auto.
Sono personaggi patetici coloro che pensando di essere furbi e al di sopra della legge non le usano, Sono dei totali stupidi e ignoranti perché intanto non rispettano la legge, pio non leggono e non conoscono quanto si rischia in auto senza. E anche a bassa velocità in città! Ma soprattutto ciò che fa più imbestialire è che questi idioti, che giustamente sono sanzionati con una multa da 80 a 323 € e fino a 5 punti di decurtazione sulla patente, se si spaccano il cranio, anche se è vuoto, costano alla collettività, perché a salvarli e curarli, c’è il sistema sanitario nazionale.
E quello lo paga anche chi si allaccia la cintua!